venerdì 31 luglio 2009

Su nuscu 'e s'armidda

E' l'una e mezzo, ormai per strada non c'è più nessuno, porto alla bocca una bottiglia d'acqua accendo il motore della macchina e riparto. Stanotte mi sento bene, imbocco con la mia Alfa le curve che conosco a memoria, la macchina va liscia sembra di scivolare sull'acqua e sapone, dal finestrino entrano gli odori del cisto, del rosmarino, del mirto e del timo. Questi profumi li conosco a memoria, fanno parte della mia storia, sarei in grado di distinguerli anche se me li presentassero tutti insieme in un bouquet. Sono a SO, questo è il mio SO, questo è il Mediterraneo che io conosco. Il Mediterraneo per me non è solo l'azzurro del mare ma sono i profumi della campagna di notte.
Dopo 20 minuti sono di nuovo nella mia terrazza perchè in camera fa troppo caldo. Accendo il computer e mi connetto a internet, guardo velocemente la mail e poi non riesco a non vedere quel blog. Nonostante i mesi siano passati ricado sempre lì. Perchè? Perchè molte volte noi entriamo nella vita delle persone feriamo e ci facciamo ferire e vorremo dimenticare e alla fine
fingiamo di dimenticare.
Perchè tessiamo legami sottili come fili di seta ma forti come un diamante africano.
Ritornerà l'autunno e ritorneranno le foglie rosse dell'acero e io sarò lí ad aspettare che questo treno passi e una mano dal finestrino mi indichi quando salire.

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